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Dizion. 5° Ed. .
CULO.
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pag.1055
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CULO. Definiz: | Sost. masc. Orifizio di quella parte deretana, da cui gli animali gittan fuori lo sterco; Ano: ma è voce bassa. |
Dal lat. culus. – Esempio: | Dant. Inf. 21: Ed egli avea del cul fatto trombetta. |
Esempio: | Red. Poes. 258: E il cul del Pegaseo, fatto trombetta, ec. |
Definiz: | § I. E per La parte deretana dell'animale; Deretano. – | Esempio: | Morell. Cron. 291: Filippo di ser Giovanni avea le chiavi sotto il culo, e dicea: sì, se tu potrai. | Esempio: | Grazz. Rim. 2, 177: Qui giace il Grasso,... Ch'avendo il viso simile al cul molto, ec. |
Definiz: | § II. Culo dicesi, per similit., Il fondo di certi vasi, come bicchiere, bottiglia, fiasco, orcio e simili; ed altresì, La parte inferiore più grossa e più larga di un oggetto, per contrapposto a Punta. – |
Esempio: | Cellin. Pros. 42: Di poi presi la detta seta minuzzata, e con un culo di cesellino io calcai la detta seta. | Esempio: | E Cellin. Pros. 131: Questo si mette diritto col culo in su l'ancudine, di poi vi si congegna su la piastra dello argento pazientemente. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 3, 209: Essendo detto a Filippo che lo fermasse (un uovo), egli con grazia lo prese, e datogli un colpo del culo in sul piano del marmo, lo fece star ritto. |
Esempio: | Ner. I. Pres. Samm. 11, 72: Tenea per rotella un cul di tino, Avendosi per elmo in capo acconcia.... una bigoncia. | Esempio: | Magal. Lett. At. 140: Per far reggere un uovo ritto sopra un marmo piano, evvi egli invenzione più facile, che recarsi l'uovo in mano, e con bellissima grazia dargli un po' fortetto del culo in sul piano del marmo? |
Definiz: | § III. Culo di bicchiere, dicesi per ischerzo Un diamante falso, quasi fatto del cristallo d'un culo o fondo di bicchiere. |
Definiz: | § IV. A cul pari, posto avverbialm., vale Standosi seduto agiatamente. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 2, 56: Così con tutt'i comodi a cul pari, Dopo una lieta, il crogiolo si prese. |
Definiz: | § V. Avere il fuoco al culo. – | V. Fuoco.
Definiz: | § VI. Aver cotto il culo ne' ceci rossi, o co' ceci rossi. – | V. Cece, § VII.
Definiz: | § VII. Avere tanti anni sul culo; modo basso, che vale Avere una data età: e dicesi di chi è alquanto cresciuto negli anni. – |
Esempio: | Franc. Son. 17: Gigi, tu hai 'n sul cul quaranzei anni. |
Definiz: | § VIII. Avere un culo che pare un vicinato; dicesi iperbolicamente, e in modo basso, per Avere il deretano assai grande. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 3, 51: Ed ha un culo che pare un vicinato. |
Esempio: | Not. Malm. 1, 278: Un culo che pare un vicinato. Ha un culo grande quanto una contrada. Iperbole usatissima per denotare un sedere estremamente grande. |
Definiz: | § IX. Battere il culo in terra, dicesi in modo basso per Cadere, e propriamente, all'indietro. – |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5, 6: Un tratto volli fare un salto, e in quella ho battuto il culo in terra (qui in locuz. figur.). |
Definiz: | § X. Battere il culo sul lastrone, od anche sul pietrone o Dare il culo sul lastrone, od anche sul pietrone; dicesi per Fallire, dall'uso tenuto in antico di far battere al mercante fallito il deretano in su una pietra, che era sotto le Logge di Mercato, a fine di svergognarlo. – |
Esempio: | Pataff. 1: Egli ha dato del culo in sul petrone. |
Esempio: | Lipp. Malm. 6, 73: Donne, che fero già per ambizione D'apparir gioiellate e luccicanti, Dar il cul al marito in sul lastrone. | Esempio: | Not. Malm. 2, 505: Quand'un mercante fallisce, diciamo: Il tale ha dato il culo sul lastrone. |
Definiz: | § XI. Dare del culo in un cavicchio, si disse in maniera bassa per Pigliare a far cosa, la quale riesca male; ed altresì per Incontrare disgrazie. – | Crusc. Vocab. III.
Definiz: | § XII. Dare il culo a leva. – | V. Leva.
Definiz: | § XIII. Fare altrui il cul rosso, vale propriamente Percuotere alcuno con colpi di mano o di verga datigli nel deretano, e dicesi particolarmente dei ragazzi; e in senso figurato, Gastigare, Punire. – | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 86: Saprò ben io a costor fare il cul rosso. | Esempio: | Not. Malm. 2, 609: A costor fare il cul rosso. Gastigargli. Tratto da' pedanti, i quali gastigano i ragazzi, percuotendogli in sul culo, e glielo fanno rosso colle percosse. |
Definiz: | § XIV. Fare il culo lappe lappe. – | V. Lappe lappe.
Definiz: | § XV. Mettere il culo alla finestra, dicesi in modo basso per Perdere ogni vergogna, ogni pudore. |
Definiz: | § XVI. Non toccare la camicia il culo. – | V. Camicia, § XXVI.
Definiz: | § XVII. Non istare a dire al cul vienne, si usò in maniera bassa per Fuggirsene, senza metter tempo in mezzo. – | Esempio: | Pulc. L. Morg. 27, 84: E' non è tempo da dire al cul vienne; Ma la battaglia è già presso all'ammenne. | Esempio: | Lipp. Malm. 10, 23: E senza star a dir pur al cul vienne, Fa prova (già discesa dal destriero) Se le gambe le dicon meglio il vero. |
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