Lessicografia della Crusca in rete

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CULO.
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CULO.
Definiz: Sost. masc. Orifizio di quella parte deretana, da cui gli animali gittan fuori lo sterco; Ano: ma è voce bassa.
Dal lat. culus. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Ed egli avea del cul fatto trombetta.
Esempio: Red. Poes. 258: E il cul del Pegaseo, fatto trombetta, ec.
Definiz: § I. E per La parte deretana dell'animale; Deretano. –
Esempio: Morell. Cron. 291: Filippo di ser Giovanni avea le chiavi sotto il culo, e dicea: sì, se tu potrai.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 177: Qui giace il Grasso,... Ch'avendo il viso simile al cul molto, ec.
Definiz: § II. Culo dicesi, per similit., Il fondo di certi vasi, come bicchiere, bottiglia, fiasco, orcio e simili; ed altresì, La parte inferiore più grossa e più larga di un oggetto, per contrapposto a Punta. –
Esempio: Cellin. Pros. 42: Di poi presi la detta seta minuzzata, e con un culo di cesellino io calcai la detta seta.
Esempio: E Cellin. Pros. 131: Questo si mette diritto col culo in su l'ancudine, di poi vi si congegna su la piastra dello argento pazientemente.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 209: Essendo detto a Filippo che lo fermasse (un uovo), egli con grazia lo prese, e datogli un colpo del culo in sul piano del marmo, lo fece star ritto.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 11, 72: Tenea per rotella un cul di tino, Avendosi per elmo in capo acconcia.... una bigoncia.
Esempio: Magal. Lett. At. 140: Per far reggere un uovo ritto sopra un marmo piano, evvi egli invenzione più facile, che recarsi l'uovo in mano, e con bellissima grazia dargli un po' fortetto del culo in sul piano del marmo?
Definiz: § III. Culo di bicchiere, dicesi per ischerzo Un diamante falso, quasi fatto del cristallo d'un culo o fondo di bicchiere.
Definiz: § IV. A cul pari, posto avverbialm., vale Standosi seduto agiatamente. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 56: Così con tutt'i comodi a cul pari, Dopo una lieta, il crogiolo si prese.
Definiz: § V. Avere il fuoco al culo. –
V. Fuoco.
Definiz: § VI. Aver cotto il culo ne' ceci rossi, o co' ceci rossi. –
V. Cece, § VII.
Definiz: § VII. Avere tanti anni sul culo; modo basso, che vale Avere una data età: e dicesi di chi è alquanto cresciuto negli anni. –
Esempio: Franc. Son. 17: Gigi, tu hai 'n sul cul quaranzei anni.
Definiz: § VIII. Avere un culo che pare un vicinato; dicesi iperbolicamente, e in modo basso, per Avere il deretano assai grande. –
Esempio: Lipp. Malm. 3, 51: Ed ha un culo che pare un vicinato.
Esempio: Not. Malm. 1, 278: Un culo che pare un vicinato. Ha un culo grande quanto una contrada. Iperbole usatissima per denotare un sedere estremamente grande.
Definiz: § IX. Battere il culo in terra, dicesi in modo basso per Cadere, e propriamente, all'indietro. –
Esempio: Cecch. Stiav. 5, 6: Un tratto volli fare un salto, e in quella ho battuto il culo in terra (qui in locuz. figur.).
Definiz: § X. Battere il culo sul lastrone, od anche sul pietrone o Dare il culo sul lastrone, od anche sul pietrone; dicesi per Fallire, dall'uso tenuto in antico di far battere al mercante fallito il deretano in su una pietra, che era sotto le Logge di Mercato, a fine di svergognarlo. –
Esempio: Pataff. 1: Egli ha dato del culo in sul petrone.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 73: Donne, che fero già per ambizione D'apparir gioiellate e luccicanti, Dar il cul al marito in sul lastrone.
Esempio: Not. Malm. 2, 505: Quand'un mercante fallisce, diciamo: Il tale ha dato il culo sul lastrone.
Definiz: § XI. Dare del culo in un cavicchio, si disse in maniera bassa per Pigliare a far cosa, la quale riesca male; ed altresì per Incontrare disgrazie. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XII. Dare il culo a leva. –
V. Leva.
Definiz: § XIII. Fare altrui il cul rosso, vale propriamente Percuotere alcuno con colpi di mano o di verga datigli nel deretano, e dicesi particolarmente dei ragazzi; e in senso figurato, Gastigare, Punire. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 86: Saprò ben io a costor fare il cul rosso.
Esempio: Not. Malm. 2, 609: A costor fare il cul rosso. Gastigargli. Tratto da' pedanti, i quali gastigano i ragazzi, percuotendogli in sul culo, e glielo fanno rosso colle percosse.
Definiz: § XIV. Fare il culo lappe lappe. –
V. Lappe lappe.
Definiz: § XV. Mettere il culo alla finestra, dicesi in modo basso per Perdere ogni vergogna, ogni pudore.
Definiz: § XVI. Non toccare la camicia il culo. –
V. Camicia, § XXVI.
Definiz: § XVII. Non istare a dire al cul vienne, si usò in maniera bassa per Fuggirsene, senza metter tempo in mezzo. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 110: E sotti dir, che non disse al cul vienne (male la stampa, alcun vienne).
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 84: E' non è tempo da dire al cul vienne; Ma la battaglia è già presso all'ammenne.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 23: E senza star a dir pur al cul vienne, Fa prova (già discesa dal destriero) Se le gambe le dicon meglio il vero.